FAQ - Saldatura MMA | Telwin

FAQ - MMA

L'elettrodo più comunemente usato in ambito domestico è l'elettrodo RUTILE (Sigla E6013) col diametro di 2,5mm. La corrente media di saldatura per questo elettrodo (70-80A), ne permette l'utilizzo sotto rete domestica senza superare i 3KW. È possibile usare per brevi tratti anche l'elettrodo da 3,2mm (corrente media di saldatura 100-110A) anche se quest'ultimo può portare ad un maggior consumo dalla rete e quindi a volte far scattare il magnetotermico.

È fondamentale rifarsi sempre alle istruzioni presenti nelle scatole degli elettrodi dove vengono indicati in maniera chiara: il tipo di elettrodo, la polarità suggerita ed eventuali accorgimenti tecnici come il preriscaldo e le posizioni di saldatura possibili. In linea generale gli elettrodi Rutili vanno saldati in polarità NEGATIVA (pinza porta elettrodo al – e pinza di massa al +) mentre gli elettrodi Basici e Cellulosici vanno saldati in polarità POSITIVA (pinza porta elettrodo al + e pinza di massa al -).

Le macchine che sono in grado di saldare elettrodi Cellulosici sono identificabili dalla sigla "CE" presente nel nome della macchina (es: SUPERIOR 400 CE).

Le macchine che sono in grado di saldare elettrodi per Alluminio sono identificabili a catalogo dal simbolo ALUMINIUM presente a fianco della foto di ciascuna macchina.

Con le saldatrici tradizionali in AC è possibile saldare solo elettrodi RUTILI per AC.

Con le saldatrici tradizionali in AC quali le EURARC è possibile saldare elettrodi RUTILI per AC ed anche elettrodi Basici per AC. Quest'ultimi possono risultare difficoltosi, è quindi necessario utilizzare la seconda uscita in AC che grazie alla maggiore tensione di uscita facilità ne facilita l'uso.

Le macchine che possono saldare a Tig e per cui è previsto un apposito Kit per la saldatura a Tig sono contraddistinte a catalogo dal simbolo (TIG) a fianco del simbolo (ELETTRODO). La macchina potrà saldare solo con innesco a striscio o a contatto con il pezzo e SOLO materiali come Acciaio, Acciaio Inox, Rame etc... ma non potrà MAI essere in grado di saldare l'alluminio.

Fermo restando che solo i modelli con il simbolo TIG possono essere equipaggiati con il relativo KIT TIG, è fondamentale adottare i seguenti accorgimenti:

  • Usare una bombola di gas ARGON (99,9%).
  • Collegare la torcia TIG sempre al negativo ( - ).
  • L'elettrodo dovrà essere quello per saldatura in DC (banda grigia) e debitamente appuntito.
  • L'innesco dovrà avvenire toccando in maniera rapida l'elettrodo al pezzo e sollevandolo istantaneamente di circa mezzo centimetro in modo da installare l'arco.

Il gouging kit serve per effettuare la rimozione del metallo tramite un elettrodo in carbone e tramite l'ausilio dell'aria compressa. Tale applicazione serve per rimuovere strati di metallo (ad esempio per rimuovere zone con cricche per poi ripetere la saldatura) o per tagliare il materiale. È possibile utilizzare questo kit solo con generatori che offrono almeno una corrente di 250 – 300A.

Questo parametro viene detto DUTY CYCLE e indica il ciclo di lavoro della macchina. Tale valore è stato preso ad una temperatura ambiente di 40°C seguendo le modalità indicate dalla normativa EN60974-1 che traccia le linee guida per la produzione di saldatrici nei paesi membri della Comunità Europea. Ad esempio un Duty Cycle massimo di "270A 30%" significa che se utilizzo la macchina a 270A (che nel nostro caso è la corrente massima che la macchina può erogare), la saldatrice potrà lavorare per 3 minuti. Passato questo tempo la macchina si sarà surriscaldata ed i sensori termici al suo interno inibiranno il lavoro fino al raffreddamento. Una volta raffreddata, la macchina sarà pronta a lavorare nuovamente ripetendo esattamente il medesimo ciclo. Se quindi continuo a saldare a 270A la macchina potrà lavorare altri 3 minuti prima di fermarsi nuovamente per surriscaldamento. Il tempo di pausa durante cui la macchina si raffredda varia da modello a modello è non è preso in considerazione dalle normative di riferimento. Ne consegue che più bassa sarà la corrente utilizzata più lungo sarà il tempo di lavoro senza intervento termostatico. In targa dati vengono indicati i valori di Duty Cycle al 60% ed al 100%. Il valore al 60% viene considerato il valore di utilizzo continuativo per un essere umano, mentre il valore al 100% viene preso come riferimento per applicazioni automatiche dove i periodi di saldatura possono essere initerrotti per lunghissimo tempo. Per comodità la percentuale indica sempre il tempo di utilizzo in un lasso di tempo di 10 minuti.

Questo parametro indica in percentuale su 10 minuti quant'è il tempo effettivo di saldatura.

A differenza del parametro preso seguendo le normative EN 60974-1, tale valore tiene conto degli effettivi periodi di saldatura anche dopo il tempo di pausa per il raffreddamento e riparametra il valore ad una temperatura ambiente di 20°C che è la più comune nei paesi Europei.

Se prendiamo ad esempio il Duty Cycle precedente di 270A 30%, il dato può cambiare come segue: per effetto della temperatura ambiente di 20°C il Duty Cycle aumenta in media di un 10% e quindi il valore che ne consegue è di 270A 40%. Partendo quindi da questo valore (270A 40%) possiamo dire che la macchina a 270A lavorerà 4 minuti e poi si fermerà per surriscaldamento.

Se il tempo di raffreddamento necessario alla macchina è di 2 minuti, la macchina in 10 minuti riuscirà a lavorare con questa cadenza:

  1. 4 minuti di lavoro a 270A
  2. 2 minuti di stop per raffreddamento
  3. 4 minuti di lavoro a 270A
  4. ... e così via.

Possiamo quindi dichiarare che in 10 minuti la macchina ne ha lavorati 8 (4 + 4, intervallati dalla pausa per il raffreddamento) il Duty Cycle in 10 minuti a 20°C è quindi 270A 80%.

Tutte le saldatrici possono essere collegate ad un gruppo, a patto che il motogeneratore resti sempre all'interno della tensione di rete di 230V +/- 15% per le macchine monofasi e 400V +/- 15% per le macchine trifasi. Esistono poi modelli specifici (sigla MPGE) che includono un filtro aggiuntivo in grado di eliminare i più comuni picchi generati dai motogeneratori. Questi modelli sono da consigliare qualora non si sia assolutamente certi della bontà del motogeneratore. La potenza del motogeneratore è indicata dal parametro Pgen indicato a catalogo. In linea generale, il Motogeneratore deve essere almeno il 50% più potente della massima potenza delle macchine inverter ed il 100% più potente delle macchine elettromeccaniche.

Qualora vi fosse la necessità di manutenzione ordinaria o straordinaria del motore della motosaldatrice è necessario rivolgersi UNICAMENTE al servizio tecnico facente capo al produttore del motore stesso. Telwin, non effettua direttamente nessun intervento sul motore.

MV / PFC significa: Multi Voltage Power Factor Correction e identifica tutti quei modelli che a bordo portano un circuito che permette alla saldatrice di essere collegata a tensioni di rete tra i 100V ed i 240V. I modelli MV / PFC sono assolutamente adatti a lavorare con motogeneratori o con prolunghe di collegamento estremamente lunghe poiché riescono a compensare gli eventuali sbalzi di tensione o possono lavorare in assoluta sicurezza con tensioni notevolmente basse.

VRD significa Voltage Reduction Device ed identifica tutti quei modelli che sono equipaggiati con un circuito per la riduzione della tensione di uscita della macchina quando la saldatrice è accesa ma non si sta saldando. La riduzione della tensione d'uscita è richiesta in particolari condizioni di sicurezza dove differenze di potenziale tra le uscite della saldatrice potrebbero dare origine ad archi elettrici accidentali. Il circuito VRD, quando attivato, riduce il valore di tensione a vuoto a 14V e permette quindi di lavorare in tutta sicurezza anche in condizioni particolari.

MPGE significa Multi Protection for Generator ed identifica tutti quei modelli che sono equipaggiati con un circuito per il filtraggio dei picchi di tensione che solitamente sono generati dai motogeneratori (specie se di vecchia generazione) e che potrebbero andare a ledere i componenti all'interno della saldatrice stessa. Tali prodotti, insieme ai modelli MV/PFC sono dunque da preferire per coloro che adopereranno la saldatrice per lo più alimentata da gruppi elettrogeni o da sorgenti di tensione instabili.

Il simbolo DUAL AC è utilizzato in quelle saldatrici tradizionali elettromeccaniche dove è prevista una seconda uscita a tensione maggiore per facilitare l'utilizzo degli elettrodi basici o rutili professionali.

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